Archivio 2010/11 › Liberi pensieri

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Il saluto di Luciano alle sue atlete

Goccia su goccia

Passo dopo passo

Il tempo che va

 

 

Nucleo formato dal tempo

nel piccolo cerchio

di altri cerchi concentrici,

formando spessa corteccia.

Circuiti ben definiti in

anelli che si sfiorano

e che interagiscano solo

se richiamati dalla memoria.

Ricchezza di storie passate,

dove storie future si inseguono,

assegnandoci ogni volta

per non soffrire, il premio

del coraggio e dell’orgoglio

per ricominciare di nuovo

in un prossimo vissuto.

Lasciando ad altri,

pur amandovi comunque,

il prestigioso compito

di ben completare l’opera.

 

 

giugno  2011                 Bellandi Luciano

 

dedicata a tutte le atlete che hanno condiviso con me in importanti stagioni di pallavolo

 

GRATITUDINE


È successo davvero! Tanti anni fa...

Era una mattina di inverno, preso da un certo languorino allo stomaco perché non avevo fatto colazione, passando per via G. Oberdan mi comprai un poco di scagliozzi di farina gialla, che io ancora oggi ne vado matto. Mangiando il primo girai l'angolo e arrivato in via dei Mulini, vidi un uomo che seduto su un muricciolo prendeva, con il viso sollevato, quello che sembrava l'unico raggio di sole. Gli porsi il sacchetto che tenevo in mano con un sorriso, lui attonito e incredulo fece un cenno con la testa e lo prese.

Poi per non rendergli imbarazzo, salutai e me ne andai subito; quando fui un poco lontano però mi girai con discrezione e vidi che già stava assaporando uno scagliozzo ancora fumante. Passai di lì altri giorni, ma non incontrai più quel vecchio signore, ma ogni tanto mi fa piacere di pensare che lui alla stessa ora per qualche mattina mi abbia ricordato e donato un sorriso di gratitudine.


Gennaio 2011 Bellandi Luciano

 

DEDICATO A....


In palestra


Tra quelle quattro mura, ma sola, fra tanta gente.

Tutto il tuo mondo è crollato, il resto non conta niente.

Seduta a terra, fra le ginocchia la tua testa,

il viso solcato dall'amarezza e la fioca voce si rimesta.

Paura di vederti scivolare nel baratro più profondo.

Spaventosi brividi in me s'infondono e mi sorprendo.

Da subito, senza incertezze, voglia di darti aiuto.

Ti porgo la mano e tu accenni un sorriso.

Poche domande poste con discrezione nel tempo,

le tue stesse risposte ti aiutano a capire l'inferno.

Finalmente uscita dal tunnel del buio e del dolore,

sei meglio rinata, rifiorendo, in un grande nuovo amore.

Oggi, felicemente viva nel tuo splendore, sicuramente,

a tua figlia saprai dire, con un certo pudore:

“Non piangere, quando un fiore, anche se pur bello, muore,

irriga di gioia intorno a te e altri cento ne vedrai sbocciare.!”


31/12/2010 Luciano Bellandi

Vestiamoci di rosso

 

Vestiamoci di rosso come il sangue che scorre senza rumore,

trasportando: - forza, lealtà, intelligenza e amore. -

Che quindi di rosso sia la nostra maglia,

indossiamola con orgoglio, ognun la propria taglia.

Dopo il nostro inno, insieme tutti dobbiamo urlare

e tutto diventerà una magia, già prima di giocare:

"FORZA BIMBE - DAI!" - "EEEEEEEEEEEEEEE... VAI! VAI! VAI!"

 

Natale 2010 Luciano Bellandi

 

 

IL SOLISTA

Il putrazzolo,ipossita,volutamente nulinico,

abbraccia motricipo il non senso della vita.

Ricciattolo e sfutoso ,si sazia sgrofoso, del suo

essere tarpiglione e fortemente buattaro.

Facendo perdere,tristemente,ai pochi presenti,

la trebisondola e creando intorno a se,

come al suo solito,il vuoto più assoluto.

Luciano Bellandi , maggio 2010

 

RIFLESSIONE

Se riflessione vuol dire : -ripiegamento della mente su un soggetto per considerarlo attentamente,

sottoponendolo all'analisi e ad ogni altra indagine; se riflessione è l'effetto dell' attenta osservazione

diligente e accurata che si pone in considerazione e in funzione della conoscenza; possiamo dedurne

che il significato riflessione, nell'espressione testuale della parola,è l'immagine interiore, reale e

cognitiva, del pensiero del soggetto. Considerando anche che riflessione è un movimento

involontario provocato da uno stimolo. Scusatemi, se a certe “riflessioni”, a me..... fortemente

scappa!

Luciano Bellandi luglio 2010

 

IL GHIOZZO

Non pago di una vita serena, volle fuggire lontano dalla sua oasi marina.

Forte, deciso, desideroso di nuove avventure, soleva mettersi sempre in testa a guidar pesci di ogni

specie. Non ci fu pane secco per nessuno, belli o grossi che fossero,lui se li portò dietro dispensando

loro poche briciole e grandi promesse. Millantatore, chiassoso e maldestro, sprezzante del pericolo,

andò sempre avanti con fare giocondo, senza rispetto, senza guardarsi intorno.

Così sempre fece, anche quando pur vide in lontananza quella piccola rete; fulmineo si lanciò

contro di essa a testa bassa, come un’ ariete. Qualcuno, impaurito gridò, molti tornarono indietro,

altri saltarono, ma lui spaccone e cocciuto s’intramagliò e scioccamente, più che spingeva più

inguaiato rimaneva. Finì, ahimè, in bella vista dentro con altri pesci in una grossa cesta. Ma lui, con

tanta fierezza, non volle, ancora una volta, di loro star sotto e diventò così la prima scelta. Raccontò

ancora ridendo ai compagni di sventura, nella sporta della serva, le sue prodezze, meschino, non

sapeva cosa la massaia gli avrebbe dato per destino. Ignaro del suo futuro con tutta la sua arroganza

volle ancor dimostrar la sua baldanza, alla compagna accanto, strizzò l’ occhietto e gli lanciò

qualche scaglietta, gonfiò il petto e cominciò a cantar a squarciagola, non accorgendosi però che più

si rotolava, tanto di più s’infarinava.

Or nella padella, giammai avrebbe accettato l’amaro declino e data un’ultima occhiata d’intesa ai

compagni, tutto d’un tratto, con un gesto di sfida fece un gran salto, altissimo, forse della sua vita il

più alto e gridò fortissimo, come un guerriero: “ eureka!” Finalmente non sentiva più il calore del

fuoco, ma cadde giù di sotto, proprio nella brace e s’arrostì d’un botto. Il povero GHIOZZO fu il

primo ad essere dato in pasto, ma fortunatamente per lui non seppe mai che a mangiarlo era stato un

coatto, che passava lì per caso, mentre rovistava fra altra spazzatura. Proprio così! Un randagio e

spelacchiatissimo gatto.

Miahooooooooooo…………………

Dalla padella, nella brace ……………………

Meraviglia è che non ci si accorga che a seguir dei ghiozzi, ghiozzi si diventa!

Bellandi Luciano

Agosto 2010

 

A Bruno

Rassicurante sguardo e controllato sorriso, in quel volto,

inciso dal sole e dal vento del pomeridiano orto.

Solerte e senza posa, privo di ogni avarizia, ci hai stupito.

Stupito, così...

come improvvisamente amandoci, ti sei spento.

Lasciando, graffiati sul muro, grandi ricordi.

Luciano Bellandi

26 aprile 2008

  

I giorni della mia vita

Incominciare e continuare senza aver fine

Continuare per quello che siamo stati,

per quello che saremo, per vivere.

Per vivere nel godere nell'essere

e nella gioia del divenire.

Nell'immensa gratitudine per l'essere amati.

Nell'amore per dare e per il piacere del ricevere

Finché dopo aver vissuto così intensamente,

ci sarà nel ricordo del passato, lo splendore del domani.

 

DELTA

 

Sono veramente bella! Sono appena nata e già mi sento una stella.

Sono elegante e sontuosa, di color blu intenso in madreperla.

Maliziosamente è ricoperto il mio sinuoso corpo, dal piede d'argento e l'oro nella cinta, che mi

arricchisce così tanto che una regina fra le sue mani avrebbe strinta.

Superba e arrogante, mi beo del mio splendore. Tutta d'un pezzo mi lascio trascinare, sicura di esser

tanto ammirata da farmi invidiare. Ma or che la tua mano mi cinge, un brivido nella schiena mi

prende, e subito capisco che tua son diventata. Posseduta, scorro veloce e come in un sogno con il

mio corpo una nitida linea ho tracciata. Ma tanto è, che proprio or mi gelo, perché, vergognandomi

un po', mi accorgo, che proprio di tutto non son dotata.

La mia testa è... solo di chi mi ha usata!

Tristemente mi consumerò; consapevole però, che dietro di me, nel tempo, sempre uguale senza

celar dubbi, senza cambiarne il senno, rimarrà quel che lascerò. Ed ora, che mi riponi nel mio

astuccio color avorio, aspetterò con ansia che tu mi riprenda, carezzandomi dolcemente, come tu sai

far, con le tue dita, per riprodurre di nuovo insieme in un tutt'uno, ciò che del tuo più bel piacer ti

sovvenga.

Per sempre tua... Delta.

 

1 giugno 2009 grazie del pensiero... cercherò di farne buon uso

Luciano Bellandi

 

 

DIETRO QUELLA MASCHERA

  

Dietro quella maschera

la gioventù bruciata

le gambe che ti tremano

spaccati di una storia

notti insonni

giorni da non finire

paura di sbagliare

segni del tuo patire

la testa sotto il cuscino

i pianti di tua madre

le mani di tuo padre

il pensiero di morire

le cuffie nelle orecchie

per poter studiare

il sapere è il tuo piglio

ti devi far valere

sei diventata donna

lo specchio è tuo nemico

il corpo si trasforma

già piangi l'avvenire

in poesie disperate

cercando l'amicizia

riponi la speranza

ti chiedi la giustizia

non chiedermi perchè

il cuore ha parlato

chi ti ha ferito vedrai

il conto avrà salato

dietro quella maschera

la furia di un ciclone

verrà il tuo principe

per un mondo migliore

e nei nuovi giorni

del tuo domani

dirai ai tuoi figli

sono sicuro sai...

anche se talvolta

la vita è un po' tiranna

fede amore e speranza

e non rinunciare mai!

  

luglio 2009 Bellandi Luciano

Le tue mani per un mondo migliore  

 

- Eh...sì! Quante ne ho fatte! -

- Anch'io! -

- Sì! Ma tu molte di meno! -

- Uffa... ma quante storie! -

- Beh', io sono la più forte! -

- E io la più intelligente! -

- Quante volte hai fatto doppia! -

- E tu quante battute a rete! -

- I tuoi schemi non si capiscono mai! -

- Vuoi mettere con le tue schiacciate fuori! -

- Siamo sorelle non proprio uguali. -

- D'accordo... ma facciamo pace? -

- Ma dai, non te la prendere, lo sai che scherzavo! -

- Ok! Batti cinque! -

- Senza di te, da sola non sarei niente! -

- Ma ora che la palla è ferma teniamoci unite! -

- Senti che calore, così giunte, quanta energia!-

- Certamente! Come ogni mattina,

quando con la preghiera,

confidiamo il nostro impegno. -

- Che nel rispetto di tutti i popoli

la pace non sia solo un grande sogno. -

 

25-12-2009

 

 

 

 

PALLA AL VOLO

Vola, volteggia, rimbalza,

si libra nell'aria,

con grande baldanza.

Battuta, murata, schiacciata,

non si mostra mai stanca,

né tantomeno impacciata.

Qualsiasi cosa sia,

con abili mani,

ne fa una magia.

Pur livida e dolente,

curata con amore

rimane sempre fervente.

Ancora sta desta,

un poco si sgonfia,

mentre ora è riposta.

Non piange e non crolla,

domani sarà pronta e

scatterà come una molla.

Del resto, sa ben ricordare,

che il suo solo destino,

è di farti ancora giocare.

20-11-2009 luciano bellandi