Il saluto di Luciano alle sue atlete
Goccia su goccia
Passo dopo passo
Il tempo che va
Nucleo formato dal tempo
nel piccolo cerchio
di altri cerchi concentrici,
formando spessa corteccia.
Circuiti ben definiti in
anelli che si sfiorano
e che interagiscano solo
se richiamati dalla memoria.
Ricchezza di storie passate,
dove storie future si inseguono,
assegnandoci ogni volta
per non soffrire, il premio
del coraggio e dell’orgoglio
per ricominciare di nuovo
in un prossimo vissuto.
Lasciando ad altri,
pur amandovi comunque,
il prestigioso compito
di ben completare l’opera.
giugno 2011 Bellandi Luciano
dedicata a tutte le atlete che hanno condiviso con me in importanti stagioni di pallavolo
GRATITUDINE
È successo davvero! Tanti anni fa...
Era una mattina di inverno, preso da un certo languorino allo stomaco perché non avevo fatto colazione, passando per via G. Oberdan mi comprai un poco di scagliozzi di farina gialla, che io ancora oggi ne vado matto. Mangiando il primo girai l'angolo e arrivato in via dei Mulini, vidi un uomo che seduto su un muricciolo prendeva, con il viso sollevato, quello che sembrava l'unico raggio di sole. Gli porsi il sacchetto che tenevo in mano con un sorriso, lui attonito e incredulo fece un cenno con la testa e lo prese.
Poi per non rendergli imbarazzo, salutai e me ne andai subito; quando fui un poco lontano però mi girai con discrezione e vidi che già stava assaporando uno scagliozzo ancora fumante. Passai di lì altri giorni, ma non incontrai più quel vecchio signore, ma ogni tanto mi fa piacere di pensare che lui alla stessa ora per qualche mattina mi abbia ricordato e donato un sorriso di gratitudine.
Gennaio 2011 Bellandi Luciano
DEDICATO A....
In palestra
Tra quelle quattro mura, ma sola, fra tanta gente.
Tutto il tuo mondo è crollato, il resto non conta niente.
Seduta a terra, fra le ginocchia la tua testa,
il viso solcato dall'amarezza e la fioca voce si rimesta.
Paura di vederti scivolare nel baratro più profondo.
Spaventosi brividi in me s'infondono e mi sorprendo.
Da subito, senza incertezze, voglia di darti aiuto.
Ti porgo la mano e tu accenni un sorriso.
Poche domande poste con discrezione nel tempo,
le tue stesse risposte ti aiutano a capire l'inferno.
Finalmente uscita dal tunnel del buio e del dolore,
sei meglio rinata, rifiorendo, in un grande nuovo amore.
Oggi, felicemente viva nel tuo splendore, sicuramente,
a tua figlia saprai dire, con un certo pudore:
“Non piangere, quando un fiore, anche se pur bello, muore,
irriga di gioia intorno a te e altri cento ne vedrai sbocciare.!”
31/12/2010 Luciano Bellandi
Vestiamoci di rosso
Vestiamoci di rosso come il sangue che scorre senza rumore,
trasportando: - forza, lealtà, intelligenza e amore. -
Che quindi di rosso sia la nostra maglia,
indossiamola con orgoglio, ognun la propria taglia.
Dopo il nostro inno, insieme tutti dobbiamo urlare
e tutto diventerà una magia, già prima di giocare:
"FORZA BIMBE - DAI!" - "EEEEEEEEEEEEEEE... VAI! VAI! VAI!"
Natale 2010 Luciano Bellandi
IL SOLISTA
Il putrazzolo,ipossita,volutamente nulinico,
abbraccia motricipo il non senso della vita.
Ricciattolo e sfutoso ,si sazia sgrofoso, del suo
essere tarpiglione e fortemente buattaro.
Facendo perdere,tristemente,ai pochi presenti,
la trebisondola e creando intorno a se,
come al suo solito,il vuoto più assoluto.
Luciano Bellandi , maggio 2010
RIFLESSIONE
Se riflessione vuol dire : -ripiegamento della mente su un soggetto per considerarlo attentamente,
sottoponendolo all'analisi e ad ogni altra indagine; se riflessione è l'effetto dell' attenta osservazione
diligente e accurata che si pone in considerazione e in funzione della conoscenza; possiamo dedurne
che il significato riflessione, nell'espressione testuale della parola,è l'immagine interiore, reale e
cognitiva, del pensiero del soggetto. Considerando anche che riflessione è un movimento
involontario provocato da uno stimolo. Scusatemi, se a certe “riflessioni”, a me..... fortemente
scappa!
Luciano Bellandi luglio 2010
IL GHIOZZO
Non pago di una vita serena, volle fuggire lontano dalla sua oasi marina.
Forte, deciso, desideroso di nuove avventure, soleva mettersi sempre in testa a guidar pesci di ogni
specie. Non ci fu pane secco per nessuno, belli o grossi che fossero,lui se li portò dietro dispensando
loro poche briciole e grandi promesse. Millantatore, chiassoso e maldestro, sprezzante del pericolo,
andò sempre avanti con fare giocondo, senza rispetto, senza guardarsi intorno.
Così sempre fece, anche quando pur vide in lontananza quella piccola rete; fulmineo si lanciò
contro di essa a testa bassa, come un’ ariete. Qualcuno, impaurito gridò, molti tornarono indietro,
altri saltarono, ma lui spaccone e cocciuto s’intramagliò e scioccamente, più che spingeva più
inguaiato rimaneva. Finì, ahimè, in bella vista dentro con altri pesci in una grossa cesta. Ma lui, con
tanta fierezza, non volle, ancora una volta, di loro star sotto e diventò così la prima scelta. Raccontò
ancora ridendo ai compagni di sventura, nella sporta della serva, le sue prodezze, meschino, non
sapeva cosa la massaia gli avrebbe dato per destino. Ignaro del suo futuro con tutta la sua arroganza
volle ancor dimostrar la sua baldanza, alla compagna accanto, strizzò l’ occhietto e gli lanciò
qualche scaglietta, gonfiò il petto e cominciò a cantar a squarciagola, non accorgendosi però che più
si rotolava, tanto di più s’infarinava.
Or nella padella, giammai avrebbe accettato l’amaro declino e data un’ultima occhiata d’intesa ai
compagni, tutto d’un tratto, con un gesto di sfida fece un gran salto, altissimo, forse della sua vita il
più alto e gridò fortissimo, come un guerriero: “ eureka!” Finalmente non sentiva più il calore del
fuoco, ma cadde giù di sotto, proprio nella brace e s’arrostì d’un botto. Il povero GHIOZZO fu il
primo ad essere dato in pasto, ma fortunatamente per lui non seppe mai che a mangiarlo era stato un
coatto, che passava lì per caso, mentre rovistava fra altra spazzatura. Proprio così! Un randagio e
spelacchiatissimo gatto.
Miahooooooooooo…………………
Dalla padella, nella brace ……………………
Meraviglia è che non ci si accorga che a seguir dei ghiozzi, ghiozzi si diventa!
Bellandi Luciano
Agosto 2010
A Bruno
Rassicurante sguardo e controllato sorriso, in quel volto,
inciso dal sole e dal vento del pomeridiano orto.
Solerte e senza posa, privo di ogni avarizia, ci hai stupito.
Stupito, così...
come improvvisamente amandoci, ti sei spento.
Lasciando, graffiati sul muro, grandi ricordi.
Luciano Bellandi
26 aprile 2008
I giorni della mia vita
Incominciare e continuare senza aver fine
Continuare per quello che siamo stati,
per quello che saremo, per vivere.
Per vivere nel godere nell'essere
e nella gioia del divenire.
Nell'immensa gratitudine per l'essere amati.
Nell'amore per dare e per il piacere del ricevere
Finché dopo aver vissuto così intensamente,
ci sarà nel ricordo del passato, lo splendore del domani.
DELTA
Sono veramente bella! Sono appena nata e già mi sento una stella.
Sono elegante e sontuosa, di color blu intenso in madreperla.
Maliziosamente è ricoperto il mio sinuoso corpo, dal piede d'argento e l'oro nella cinta, che mi
arricchisce così tanto che una regina fra le sue mani avrebbe strinta.
Superba e arrogante, mi beo del mio splendore. Tutta d'un pezzo mi lascio trascinare, sicura di esser
tanto ammirata da farmi invidiare. Ma or che la tua mano mi cinge, un brivido nella schiena mi
prende, e subito capisco che tua son diventata. Posseduta, scorro veloce e come in un sogno con il
mio corpo una nitida linea ho tracciata. Ma tanto è, che proprio or mi gelo, perché, vergognandomi
un po', mi accorgo, che proprio di tutto non son dotata.
La mia testa è... solo di chi mi ha usata!
Tristemente mi consumerò; consapevole però, che dietro di me, nel tempo, sempre uguale senza
celar dubbi, senza cambiarne il senno, rimarrà quel che lascerò. Ed ora, che mi riponi nel mio
astuccio color avorio, aspetterò con ansia che tu mi riprenda, carezzandomi dolcemente, come tu sai
far, con le tue dita, per riprodurre di nuovo insieme in un tutt'uno, ciò che del tuo più bel piacer ti
sovvenga.
Per sempre tua... Delta.
1 giugno 2009 grazie del pensiero... cercherò di farne buon uso
Luciano Bellandi
DIETRO QUELLA MASCHERA
Dietro quella maschera
la gioventù bruciata
le gambe che ti tremano
spaccati di una storia
notti insonni
giorni da non finire
paura di sbagliare
segni del tuo patire
la testa sotto il cuscino
i pianti di tua madre
le mani di tuo padre
il pensiero di morire
le cuffie nelle orecchie
per poter studiare
il sapere è il tuo piglio
ti devi far valere
sei diventata donna
lo specchio è tuo nemico
il corpo si trasforma
già piangi l'avvenire
in poesie disperate
cercando l'amicizia
riponi la speranza
ti chiedi la giustizia
non chiedermi perchè
il cuore ha parlato
chi ti ha ferito vedrai
il conto avrà salato
dietro quella maschera
la furia di un ciclone
verrà il tuo principe
per un mondo migliore
e nei nuovi giorni
del tuo domani
dirai ai tuoi figli
sono sicuro sai...
anche se talvolta
la vita è un po' tiranna
fede amore e speranza
e non rinunciare mai!
luglio 2009 Bellandi Luciano
Le tue mani per un mondo migliore
- Eh...sì! Quante ne ho fatte! -
- Anch'io! -
- Sì! Ma tu molte di meno! -
- Uffa... ma quante storie! -
- Beh', io sono la più forte! -
- E io la più intelligente! -
- Quante volte hai fatto doppia! -
- E tu quante battute a rete! -
- I tuoi schemi non si capiscono mai! -
- Vuoi mettere con le tue schiacciate fuori! -
- Siamo sorelle non proprio uguali. -
- D'accordo... ma facciamo pace? -
- Ma dai, non te la prendere, lo sai che scherzavo! -
- Ok! Batti cinque! -
- Senza di te, da sola non sarei niente! -
- Ma ora che la palla è ferma teniamoci unite! -
- Senti che calore, così giunte, quanta energia!-
- Certamente! Come ogni mattina,
quando con la preghiera,
confidiamo il nostro impegno. -
- Che nel rispetto di tutti i popoli
la pace non sia solo un grande sogno. -
25-12-2009
PALLA AL VOLO
Vola, volteggia, rimbalza,
si libra nell'aria,
con grande baldanza.
Battuta, murata, schiacciata,
non si mostra mai stanca,
né tantomeno impacciata.
Qualsiasi cosa sia,
con abili mani,
ne fa una magia.
Pur livida e dolente,
curata con amore
rimane sempre fervente.
Ancora sta desta,
un poco si sgonfia,
mentre ora è riposta.
Non piange e non crolla,
domani sarà pronta e
scatterà come una molla.
Del resto, sa ben ricordare,
che il suo solo destino,
è di farti ancora giocare.
20-11-2009 luciano bellandi